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Le News di "Teatro.Org"

venerdì 25 maggio 2007

martedì 22 maggio 2007

MODI DI DIRE A SIRACUSA


VO' JOCA SUTTA L'ARCHI 'I SANTA LUCIA
VAI A GIOCARE SOTTO GLI ARCHI DELLA CHIESA DI SANTA LUCIA
Questo modo di dire lo si usava spesso tra i giocatori "professionisti" di carte nei bar della borgata siracusana, ed era rivolto al proprio compagno o a dei giocatori che con loro gioco facevano perdere la partita.
Vo' joca sutta l'archi 'i Santa Lucia, per il fatto che sotto gli archi della chiesa giocavano i bambini con le carte piccole, quindi questo modo di dire significava: non ti sedere al tavolo dei professionisti ma vai a giocare con i bambini.

mercoledì 16 maggio 2007

il TFR ... questo sconosciuto


- l'hai saputo?
- cosa?
- che hanno deciso che la pensione ce la paghiamo con il TFR...
- in che senso, scusa?
- in senso lato ! Prima, quando noi eravamo ragazzi, i nostri genitori rimandavano gli acquisti da lasciare in eredità ai figli quando completavano la loro età lavorativa...
- e che c'entra?
- c'entra, c'entra ... tu prova a spingere e vedrai che entra...
- ma di che parli, non ho capito, cosa c'entra il TFR con la pensione.
- appunto, è quello che mi chiedo anche io, eppure hanno deciso che tu, se vuoi puoi decidere se ti pagano la pensione con i tuoi risparmi di una vita, che poi se non decidi, hai deciso lo stesso che la pensione te la pagano con i soldi tuoi...
- aspetta, fammi capire.. tu lavori trent'anni ...
- no, tu lavori ... se ci campi .... almeno quaranta anni...
- e va bene quaranta anni .. quaranta anni? ma scusa se uno comincia a lavorare a trentacinque anni quando va in pensione, a settantacinque anni?
- no può andarsene anche prima, ma se non ha maturato quaranta anni di contributi ... non gli danno la pensione...
- ah .. ho capito .. allora uno lavora per trent'anni e poi decide che o muore di fame perchè non ha maturato il diritto alla pensione, o continua a lavorare fino a quando muore sul posto di lavoro ...
- già ! e fanno le leggi per combattere le morti bianche ...
- insomma questa faccenda del TFR come funziona?
- funziona così: entro il 30 giugno puoi decidere del tuo futuro.
metti nero su bianco che rinunci alla tua liquidazione, perlomeno alla liquidità, e disponi che il TRF che matura dal 1 gennaio di quest'anno viene utilizzato per essere versato in un fondo pensione intestato a te. Hanno ribadito che i soldi sono sempre tuoi. Solo che te li puoi prendere a poco a poco fino a quando muori. Il succo sembra essere questo: lasciami i tuoi soldi che li conservo io e se hai fame a poco a poco te li do.
Puoi averne in liquido fino al 50% però... devi essere gravemente malato ..
- malato? come malato? ...
- malatissimo .. sennò .... ciccia ...
- porca miseria ... e... se uno muore ?
- bella domanda... se pensi morire devi stabilire tu a chi vanno i tuoi soldi, in questo caso però invece di darti tutti i tuoi soldi se ne tengono un poco da parte per darli a chi ti sopravvive.
- allora il trucco del professore di Pensaci Giacomino non si può fare più?
- credo che non convenga. Lui si sposò per non lasciare la sua pensione allo stato... noi se decidiamo di sposarci avremo la pensione a metà
- vallo a capire il mondo ...

martedì 15 maggio 2007

"fari calari 'u latti"

Traduzione "fare scendere il latte"

Significato:
Si dice di persona che infastidisce gli interlocutori con l'insipienza dei suoi discorsi.

Derivazione:
La medicina popolare prescriveva alle puerpere che avevano poco latte in seno cibi senza sale, poichè era noto che l'assunzione di sale inibisce la secrezione delle ghiandole mammarie.
Per traslato, i discorsi insipidi di una persona carente di sale in zucca, facevano
"calari 'u latti".

(cfr. "I malafrusculi" di S. Bucchieri, ed. Lussografica, 2005. pag.80)

mercoledì 9 maggio 2007

TEATRO STABILE DI CATANIA


Fallito l'ultimo tentativo di mediazione, Pippo Baudo ha deciso di rinunciare alla presidenza dell'istituzione. Nella stessa riunione, il Cda ha indicato il nuovo direttore artistico, Lamberto Puggelli, la cui nomina sarà ratificata nei prossimi giorni.

TEATRO GRECO DI SIRACUSA


Da domani 10 maggio sino al 24 giugno, XLIII ciclo di rappresentazioni classiche a Siracusa

domenica 6 maggio 2007

13° FESTIVAL DEL TEATRO CLASSICO DEI GIOVANI A PALAZZOLO

FUROR TRAGICOMICUS è il titolo di mixage di tragedie e commedie realizzato dal laboratorio del liceo classico T.GARGALLO coordinato dalla professoressa Rosa Peluso che sarà messo in scena il 10/5 alle ore 9 al Teatro Greco di Palazzolo Acreide nell'ambito del 13° festival internazionale del teatro classico dei giovani.

sabato 5 maggio 2007

GUIDO, I' VORREI... / Dante Alighieri

Questa poesia proviene da un tipico ambiente comunale, Firenze. La città aveva toccato, all'inizio del XIV secolo, il livello di vita più alto in Italia, era una collettività operosa, in cui avevano una posizione di primo piano mercanti e banchieri, che esercitavano la loro attività ormai in tutta Europa.
Nasce in questo ambiente una nuova cultura, che è espressa dal ceto dirigenziale comunale: di esso fanno parte, per esempio, Dante Alighieri, autore del sonetto che segue, e gli amici che egli nomina, Guido Cavalcanti e Lapo Gianni.
Dante immagina di potersi imbarcare, per magia, su di una nave che se ne andrà da sola per il mare. Vorrebbe con se gli amici più cari, e ciascuno dovrebbe avere accanto la sua donna, cioè quella che in Firenze gli è più cara e gli pare più bella.

Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch'ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio;
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse 'l disio.
E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch'è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore:
e quivi ragionar sempre d'amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
s' come i' credo che saremmo noi.

giovedì 3 maggio 2007

TEATRO

E' con L'avvocato difensore di Mario Murais che la compagnia associativa teatrale dell'Arte Dialettale, diretta da Pippo Provvidenti, chiude al teatro Fellini di Catania (Via Enna n. 26) la stagione 2006/07.
Successo di pubblico e critica, in scena assieme a Pippo Provvidenti che cura anche la regia: Maria Rosa Iudica, Vincenzo Trapani, Cristina Sangiorgio, Agata Provvidenti, Carmelo Catania e Oreste Brighino.
A loro e agli altri impegnati in questa stagione, un plauso per aver fatto sempre divertire e spesso anche riflettere.

mercoledì 2 maggio 2007

QUANDO...


Oggi era una giornata all'insegna del firulì firulà, pisci stoccu e baccalà! ed invece no, ho scritto no, e se non l'hai capito è NO!
Chi fu? chi successi? che accadde? Questa è la domanda che sorge spontanea ... e la risposta è nenti! beh, nenti e tutto: - Sono stato alla banca stamatina, a prendere la pensione, io la pensione la prendo - non per sentirmi vecchio (NOOOOO!) - ma perchè c'è un proverbio che dice: meglio oggi l'uovo che domani la gallina! Quindi quando mi tocca me la prendo!
Lasciamo perdere la pensione, tanto sono quattro soldi che Padre Governo ci elargisce dopo... lasciamo perdere anche questo ....
Mi è venuto incontro il direttore, un ragazzino (lo vedo sempre ragazzino anche se è direttore ed ha una certa età) , eravamo vicini di casa dirimpettai, e m'ha detto di botto che gli era morta la mamma!
Non ho potuto fare a meno, malgrado la confusione, a trattenere due lacrime e mille e più pensieri i sono passati per la mente come se fosse stata attraversata da una flotta di colabroni!
Ho pensato all'amica Ines ... al suo insistente e sempre presente attimo! ed è appunto in quell'attimo di smarrimento, dove non sai cosa dire, che mi è passata tutta una vita!
In un attimo non ci sei, e in quell'attimo che dura una vita da vivere; c'è tutto l'insegnamento di una MADRE e di una SIGNORA che con la sua solarità, con il suo modo di fare, di porgersi agli altri, è sempre presente con noi.
Ho telefonato stasera al marito, una lunga conversazione, evitando i luoghi comuni e le frasi di circostanza che si dicono in queste occasioni, nella nostra conversazione ci sono frasi, gesti e azioni fisse nelle nostre menti.
Ognuno di noi - credo - lascia una indelebile traccia del suo passaggio che dura all'infinito, anche se l'infinito è solo un attimo.

Hai già un programma per stasera? Vai a Teatro!